No, non sto parlando delle relazioni clandestine che nascono sui social network.
Il concetto è scaturito da una chiacchierata semi-seria con Marco, durante la quale mi lamentavo della fatica mentale, improba per me, alla quale in questi giorni strumenti diversi (blackberry, ipod touch, portatile), acquisiti casualmente tutti insieme, e annessi software/programmi, mi stanno costringendo per diventare perfettamente funzionanti e funzionali. Tutti sembrano volerti imporre la loro logica, non sempe lineare, e condurti ad una fedeltà incondizionata (soprattutto apple, diciamolo).
Uffa! Io non vorrei invece sentirmi vincolata a nulla, non intendo affezionarmi più di tanto a nessun oggetto e a nessun programma: vorrei, ad esempio, poter caricare una foto o una canzone al volo, con un clic o con un semplice trascinamento, senza dover passare per la gestione “esistenziale” dello lettore/riproduttore e delle mie scelte musicali!
Ci sono utenti/consumatori/target come me: infedeli, volubili, instabili. Gente a cui vengono le bolle quando itunes, ad esempio, chiede se vogliono sostituire l’intera libreria solo perché stanno cercando di aggiungere 1 brano 1 da un computer diverso da quello di casa…E che forse diventerebbero più” fedeli” e meno irritabili se non si sentissero cooptati, soffocati dal tentativo di tenerli legati all’oggetto/programma con qualsisi stratagemma…. E’ solo una riflessione dovuta alla difficoltà di gestire le novità?
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